Dall’aspetto volutamente severo, con tre ordini di finestre, merlatura sul cornicione e imponente torre, Palazzo di Venezia è considerato la più grande opera civile del ‘400 romano. Fu dimora del cardinale veneziano Pietro Barbo che ne iniziò la costruzione nel 1455. Divenuto papa col nome di Paolo II (1464-1471), Pietro Barbo non lasciò il palazzo cardinalizio, ma lo ampliò facendolo divenire palazzo apostolico. Nel 1564, Papa Pio IV Medici cedette parte del Palazzo alla Repubblica di Venezia (da cui il nome), che vi tenne la sua ambasciata fino al 1797. Dopo la parentesi napoleonica, dal 1814 al 1916 Palazzo di Venezia ospitò la rappresentanza diplomatica austro-ungarica. Tra il 1909 e il 1911 la parte denominata Palazzetto San Marco fu demolita, per consentire la visione del Vittoriano da via del Corso, e ricostruita nell’attuale posizione su Piazza San Marco.
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